domenica 31 maggio 2009

Palliativo cercasi. Quale il prossimo?!


Buonasera a tutti... ma che buona sera e buona sera, tragedia nazionale invece, quest'oggi é finito il campionato!
Porca puttana e ora come faremo?! Come riusciranno i nostri eroi a distoglierci dai problemi seri se non c'é il pallone, vera forza democratica e culturale che smuove le masse piú che mai interessate del nostro paese? - perché, si merita pure la maiuscola?

Ma te lo devo spiegare io come si distribuiscono in maniera oculata le fette di informazione??
U' Sí,
ma che cazz' fé, mi meraviglio di te: dovevi farti lasciare da tua moglie a partire da dopodomani, anzi ancora meglio da mercoledí. Avresti guadagnato tempo, perché fino a martedí l'itali-ano medio(cre) se la sarebbe vista con il verdetto del campionato: disperazione e recriminazioni per le squadre retrocesse, esultanze e champagne per il Bologna che raggiunge la salvezza all'ultima giornata, un po' di lacrimucce sugli occhi di chi per pochi fogli di merda filigranati sfila per l'ultima volta sotto la curva di poveri sedotti e abbandonati, senza lavoro ma che allo stadio s'impegnano in part-time di indecenza e distruzione; e poi ci sarebbe stata curiositá per il nuovo ct della tua costola indiavolata, e un bello spazio destinato all'ottimo ricordo lasciato dal partente...
avresti guadagnato almeno una settimana, cosí facendo, c...e!
Poi, tu e i tuoi teatranti (la tua ex compresa) avreste avuto tutto il tempo per spalmare 'sto gossip da quattro soldi nei mesi seguenti.
Peró, siccome non sei poi tanto stupido, prontamente esce l'altro: ti fai passare pure per cornuto; guarda, se ci credessi penserei ad una beffa: talmente ti affanni a metterlo in culo a 50milioni di italiani, che ti lasci scappare proprio tua moglie...
Quello che non colgo al volo é l'opera informa/rivela-trice della Santanché... ché, ha rosicato tutto il tempo? Ma ché, c'ha creduto?! Pensa che un ultra settantenne sia ancora florido a tal punto da farsi una 18enne?!! Allora é proprio vero ció che si dice in certi ambienti, che abbia il botulino al posto dei neuroni...
L'italietta nella quale viviamo é lo stato dove se Mourinho (professione: allenatore di calcio) facesse un comizio, raccoglierebbe piú gente di Franceschiniveltronidilibertofassinobersaniecompagniacantando (tanto sono un tutt'uno di niente, di melma flaccida che avanza lentamente, non si distinguono piú e non servono che al governo stesso al quale si oppongono); dove noi cittadini non siamo mai scesi per le strade a fare la rivoluzione; dove ci si allarmava per la sicurezza a Milano, quando la si dava giá per fronte di guerriglia se avessero annunciato la partenza di Kaka, i tifosi avevano preparato pure un grido di battaglia ad hoc, che riflettesse lo scontro ideologico: "sí senza libertá, mai senza Kaka", che geni di propaganda...
L'Inter che vince il suo 17esimo scudetto sbattuta in prima pagina; la notizia della sentenza che decretava Mills colpevole di falsa testimonianza in due processi al nostro beneamato cristomonzese, invece, la beccai per puro caso sulla pagina web di una nota testata scorrendo molto in basso con il cursore del mouse, assieme a quelle notiziuole che ti assuefano, che alla fine non te ne accorgi piú, quella cronaca nera creata ad hoc, addobbata a dovere con l'intento deliberato di turbare il piú possibile, per un pubblico periodicamente bombardato, in modo da abituarlo allo schifo:

[opzione 1] classico padre di famiglia grande lavoratore e ben voluto da tutti sclera e uccide moglie e figli nel modo piú brutale che si possa concepire (e non lesinate sui particolari!);
[opzione 2] giovane mamma mette fine efferatamente alla vita del proprio figlio (possibilmente neonato, molto piú incisivo!);
[opzione 3] rumeno/nord-africano/albanese/arabo stupra/rapina/uccide passante.

I veri ammortizzatori sociali sono questi... calcio e terrore (e droga, molta droga... vabbé lasciamo perdere, per ora..!).
Dammi piú calcio che io ti daró piú soldi e piú menefreghismo per la cosa pubblica;
dammi piú terrore e paura verso il mio prossimo che io ti daró la mia libertá.
Anzi, pensandoci bene, questi sono dei veri e propri palliativi: come ben sappiamo, essi in medicina vengono somministrati solo come calmanti del dolore, non avendo peró alcun effetto sulla patologia in se: sí, praticamente veniamo trattati come dei malati terminali o, per non essere cosí neri e un po' piú volgari che magari ci sta pure meglio, veniamo sodomizzati, ma almeno con l'applicazione della vasellina.
L'unica cosa che potrei sperare, allo stato attuale delle cose, é che progressivamente avvenga una fase di assuefazione, per la quale nulla avrá piú effetto su di noi, in modo tale da permetterci finalmente di aprire gli occhi... ma si sa, io sono un idealista sentimentale, vado dietro alle mie insulse utopie.

Assistiamo ogni giorno inermi ad una affannosa corsa contro la veritá da parte della classe dirigente tutta, a nostro discapito. Ogni mezzo é lecito.
E non é solo questione del solito noto personaggio che racchiude tutto nelle sue mani, non posso credere che veramente tutti i deputati e senatori del nostro parlamento siano dei coglioni patentati da permettere e favorire il muoversi di un carrozzone solo per gl'interessi di un singolo... chi cazzo é, Cristo davvero?!; devono esserci per forza connivenze e taciti accordi tra i poli, é un'oligarchia questa, non una dittatura come la stragrande maggioranza degli oppositori al regime pensa (consiglio un'ampia scrematura tra questi), é una fitta rete di favori e occhiolini che dá benessere a tutti, un'ampia lobby, opaca, niente colori di partito. Sono piú accattivato dalla tesi tutta mia personale del "parafulmine": il classico capro espiatorio di professione (per citare Pennac), che si accolla tutte le colpe per lasciare nell'ombra tutto il resto. Ragazzi, non stiamo parlando solo di politica: c'entrano anche e soprattutto finanza, mafia, imprenditoria...
Ma in questi termini non parlo solo io, povero sfigato; ormai anche questa canzone la conoscono tutti.

E quindi?!
Ma cazzo, noi non impariamo niente dalla storia??

Eppure proprio in questo caso io il primo non posso ricorrere alla scusa (che molto spesso diventa anche una ciambella di salvataggio) di una riscrittura della storia da parte del regime: a scuola, per esempio, tutti i professori di storia che si sono avvicendati nella mia carriera scolastica hanno sempre spiegato, in classe come in aula, il significato della locuzione panem et circenses di Giovenale... per giunta episodi concreti nel prosieguo dei secoli non mancano mica!
Perché allora siamo cosí spudoratamente e stupidamente miopi e dimentichi, tale da far pensare alla mess'in scena di una farsa bella e buona??
Mi vergogno profondamente, siamo una massa d'imbecilli... ed il bello é che ci piace da morire!

sabato 30 maggio 2009

Homo pho bics

Come già accennato nel primo post, cercar di capire qual'è la molla ch'è scattata nel mio cervello per smuovermi a riprendere lo scrivere a ritmo quasi giornaliero sarebbe l'intenzione del qui presente.
Prima di tutto soffro d'insonnia. Non é cronica, ma, come dire, avverto l'impossibilitá di dormire di notte (sarebbe meglio dire: "mi prende la voglia di vivermi la notte", e cosí cambia decisamente), e la cosa non mi é mai dispiaciuta piú di tanto. Vabbé, capita di tanto in tanto di essere talmente stanchi da non voler vedere altro che il cuscino, e lá son dolori nel ritrovarsi a girarsi e rigirarsi nel letto per tempi che lí per lí sembrano lunghissimi.
Dovró, dunque, pur riempire tutto quel tempo "guadagnato" in qualche attivitá: capita anche che strappi un foglio di quaderno, me lo intaschi con una matita, e me ne vada a zonzo per la cittá vecchia. Molto rilassante... ed infatti quel foglietto resta sempre bianco.
La genesi di un testo, che non sia per scopi didattici o scientifici, non avviene in situazioni di relax o distensione emotiva; tutt'al più sarebbe più esatto, o quanto meno non molto lontano dalla realtà, dire che ogni opera d'arte di qualsiasi genere e specialità preveda un travaglio, una gestazione sofferta, un parto doloroso. Solo il disagio, un profondo e radicato senso di inadeguatezza al mondo circostante, può rappresentare tale molla. E non bisogna per forza chiamarsi Pavese o Hemingway, avere la loro stessa sensibilitá tormentata; loro come tanti altri rappresentano il culmine delle umane passioni, il meglio/peggio (a seconda di come la si voglia vedere) della nostra umanitá. Anche i "comuni mortali" possono arrivare a dar sfogo al proprio non star bene scrivendo. Terapia piuttosto in voga agli inizi del secolo scorso, all'alba delle discipline pischiche.
E non è un caso che iniziai il precedente blog poco dopo aver subito il terzo furto in casa - questa volta hanno pensato bene di entrarci mentre io ci dormivo! - ed essere caduto in un profondo stato confusionale, almeno per un mese buono. Lo giuro, mi si era totalmente impappato il cervello (chi se ne frega, me ne son inventato un altro... non di cervello!!). Infatti le righe scritte allora rispecchiano benissimo quel mio stato d'animo.
D'altronde nel descrivermi non trovo tanto imbarazzante definirmi fobico: eccomi qui, solo un fottuto fifone. E ormai le mie fobie sono abbastanza distinte e accerchianti: dalla paura dei ladri, che mi porta ad entrare in uno strato di trance ogni qual volta debba infilare una chiave in una serratura, e ad allarmarmi per il fruscio di una foglia o per il rumore di un vicino; a quella per le api, dove posso traformarmi letteralmente in una checca isterica; per arrivare alla più ancestrale (e forse più comune), quella della morte. A furia di vivere esse si mischiano, preparando cocktail spesso micidiali per la loro veemenza emotivo-nervosa. E questo provoca strascichi.
Non é una sterile confessione questa, per una megalomania o narcisismo di fondo, e avendone letti e seguiti un bel po', anche solo per documentazione, il web é strapieno di blogger del genere; mi permetto di parlare alla piazza di cose abbastanza personali poiché ognuno di noi ha qualche lato oscuro, zona di frontiera dove la navigazione é a vista ed il mare é popolato di mostri. É proprio della nostra natura aver paura. E la paura fa produrre...
Ma cosa?
Il più delle volte lascio andare libera la penna sul foglio, il polso segue l'elucubrante viaggio dei miei pensieri e mi lascio anch'io trasportare, mi isolo completamente dal resto attorno. Succede anche e soprattutto quando suono. Può darsi che in musica questo effetto di auto-isolamento risulti più marcato, poichè si deve impegnare il cervello nell'usare un linguaggio totalmente altro e astratto.
Non ho mai considerato la scrittura come un divertimento uggioso o un passatempo. Che un testo possa avere finalitá ludiche, essere esso stesso gioco, ma il processo della sua fabbricazione certo non lo é stato. É una sfida, la concentrazione é quasi massima - anche se non sembra alle volte, ah ah! -, tu devi acciuffare il discorso, lo devi domare e chiudere in un recinto di senso coeso e coerente. É uno sforzo da dei questo, richiede molto ma molto tempo, e quasi totalmente questo viene speso senza toccare alcuna penna. Quando si crea un mondo, si deve pur renderlo vivibile!, nulla puó essere lasciato al caso. E poi, scusate, la possibilitá che per esempio si ha con un romanzo di vivere altro da sé, il moltiplicarsi di vite, é un aspetto che m'ha sempre affascinato e che accomuna autore e lettore in questo matrimonio di carta e parole. Forse perché entrambi cercano un modo per alleggerirsi dalle innumerevoli zavorre della vita propria, trovando una via di fuga nel fantasticare di esistere in un altro modo, di non essere se stessi ma qualcuno o qualcos'altro; e forse anche perché autore e lettore si cercano per farsi forza a vicenda, tutti e due che il peso lo sentono piú degli altri (sarebbe potuta bastare quella pozione, mannaggia perché non averci pensato prima??!!).

Cos'é questa, un'apologia del dolore? Questo sarebbe il bandolo della matassa, il peso della vita che in alcuni diventa piú insopportabile che per altri?
Dolore, sorta di masochismo al quale, tutti coloro che pretendono/presumono/sperano di creare un'opera d'arte, si prestano/prostrano. Sembra in alcuni casi quasi volontariamente. E i maestri in questo caso sono i romantici e chiunque dopo di loro, con l'esplosione per le strade della carta stampata di individui dapprincipio passionali e ideologizzati, poi, per entropia cerebrale, goffi inetti e paranoici... necessitano di un ringraziamento caloroso per averci dato in pasto alle paure, averci messo di fronte ad una terra desolata, averci aperto gli occhi e fattoci rendere conto del tempo che é giá da tempo passato, dalla nostra cacciata dal paradiso...
Non incolpiamo loro: essi hanno "solo" avuto la lungimiranza di aver capito prima come sarebbero andate le cose. Non prendiamocela, é questo in fondo ció che fa grandi, che consegna alcuni individui all'immortalitá: intelligenze sbrigliate dal tempo, che snelle sfrecciano per le etá dell'umanitá, facendoci comprendere ció che siamo stati e ció che saremo. E per essere dei professionisti dell'uomo, certo che ci vuole il tormento, bisogna averci a che fare quotidianamente: come in tutte le professioni, imprescindibile é l'esperienza! Astenersi perditempo...

venerdì 29 maggio 2009

Ci ricascooo!!!! Push the button...




Ebbene sí, ci provo ancora una volta. Tento un nuovo blog... che "nuovo" a ragion del vero non lo é, dato che la testa che lo partorirá é la stessa che un annetto fa, in quel di Greenock (Scotland), decise di provarci la prima volta e una seconda (allora il motivo fu la piattaforma: MSN... ma vi rendete conto, andavo contro il sistema e per farlo mi servivo di... di un prodotto Microsoft, cioé... non so se avete colto!).
Quindi, se volete, andatevi a rileggere il
manifesto, la line editoriale per cosí dire, di quel blog (spero non traspaia sin dall'inizio il dato di fatto che mi prenda a volte un po' troppo sul serio, soprattutto quando uso/abuso certe parole... comunque per chi volesse veramente tediarsi, dovrebbe ancora essere sul mio profilo MSN oppure su www.fedelemessina.blogspot.com), poiché intendo lasciarla invariata.
E ora voi, poveri ignari lettori, capitati su questa pagina web o per caso o, piú presumibilmente, per assecondare un delirante pazzoide vostro conoscente (troppi participi presente in un'unica unitá di senso mi sembrano troppi... ma sí, prendiamoci beffa della linguistica e della grammatica, tanto... dalle mie parti si dice che aggiungere 1 a 30 é ormai poca roba...) che magari ve lo avrá insanguinato ben benino
(mamma mia come abbonderó di neologismi, fate gli scongiuri dovuti al caso) con la sua promozione (eppure qualche lettore il vecchio blog l'ha pure avuto... ma sempre appartenente all'opzione b), vi domanderete, e pure a ragione:

-Perché mai chiudere un blog per riaprirne un altro con identiche intezioni, almeno stando alle indicazioni tosto ottenute dallo stesso autore??? (che poi, dovremmo a questo punto discutere sulla legittimitá di questa benedetta figura autoriale di 'sta minchia, tutti 'sti blogger che dall'alto [!!!!!] di un post si permettono di sputar merda su tutti e tutto, con la banalissima scusa del: "il blog é mio e ci faccio quel che mi pare... e se continui a rompere i coglioni non ti ci faccio giocare piú!!!", poiché bisogna sempre essere responsabili dei proprio atti, anche se nascosti dietro minuscoli pixel, e responsabilitá vorrebbe dire una serie di cose ed aspetti imprescindibili in una societá, che in quanto tale, é basata su un patrimonio di vocaboli, funzioni e costruzioni astratte, riferenti a determinati concetti e significati, e formata da soggetti che utilizzano tale bagaglio per interloquire/agire tra loro... ma é meglio evitare, ci infangheremmo soltanto... fidatevi, fidatevi, nonostante sia cosciente di non avervi fatto capir niente... e chi ve lo dice che non sia proprio questo il mio intento?!)

Beh, in primis - ragazzi non perdete il filo, sto rispondendo ad una VOSTRA domanda!! -, c'é da dire che proprio uguale uguale questo blog non lo sará se non per il titolo e sottotitolo... ed é bene, badate, che ció lo teniate a mente.
Non é che vi siete bevuti tutte le stronzate che ho scritto finora!!??
Maddai, come poter iniziare un qualcosa un'ennesima volta, invariatamente? meh... pensateci bene... non esiste, non puó essere, é una contraddizione concettuale: iniziare lo vedo piú come un creare. Sí, qualunque cosa, non sto qui a sindacare... ma ben certo é che ogni inizio ed il susseguente suo prodotto, non saranno mai uguali rispettivamente a un altro inizio e a un altro prodotto di esso: per la precisione siete di fronte a un inizio ex-abrupto, che, appunto, prevede una serie di cose (che non é detto verranno mai a galla) date per scontate, proprio perché provenienti dai miei precedenti blog. D'altronde, controllandone l'etimo, scopriamo ancora che questa parola derivi da IN-IRE, cioé andare dentro, e sfido chiunque ad entrare in una stanza ed uscirne senza aver apportato qualche modifica all'ambiente... chiedetelo a C.S.I. o ai loro cugini d'oltremare, i R.I.S.: vi sgamerebbero in tre secondi, non consiglio nemmeno di provarci per confutarmi, vi trovereste a dover pagare un mucchio di soldi in avvocati, spesa decisamente evitabilissima!, che dovrebbero svenarsi (avete capito il neologismo di prima? Beh, é solo uno dei tantissimi casi nei quali é d'uopo utilizzarlo) per spiegare che eravate lí solo per controllare se io avessi detto una stronzata o meno... e capite bene anche da soli l'ovvia inconsistenza di tale difesa, senza contare che non ne vale poi tanto la pena appurare la bontá delle mie frottole. E non dilunghiamoci sul casino che si creerebbe in seguito, sbattuti alla pubblica gogna, in prima serata per giunta, sulle emittenti private
, che poi tanto private non sono... uhm, o era il contrario?...
mbah, ininfluente...

Allora, per tornare a bomba (cazzo, se passa il ddl sono fottuto, prima mi oscurano e poi mi processano per terrorismo, giá me li vedo i titoli sul giornale:"Insospettabile impostore a capo di una cellula di AlQuaeda - mangiava anche le cozze nere crude per mimetizzarsi meglio" o qualcosa del genere, forse piú comica - é gente esperta nello scrivere quella!), scriveró piú frivolezze (e ché, non ve n'eravate ancora accorti?!) e forse parleró piú di me (ci sto ripensando... ma almeno, meglio ammetterlo subito che si possa cadere in tentanzione, che lasciarlo scocciatamente scoprire dal malcapitato lettore); la voglia di riflettere, peró, quella si é affievolita.
No no, troppo tempo passato a pensare nuoce alla salute e all'azione... molto meglio scrivere cazzate, ma scriverle!, piuttosto che abbandonare tutto per manifesta inferioritá nell'affrontare una certa tematica seria, per la quale ci vorrebbero anni di specializzazione (e non ho svelato cosí un paradigma del nostro tempo?! Visto? E che pensiamo a fare allora... sciamaninn mó!)

E se c'era un primis, si presuppone ci sia anche un secundis... e almeno in questo avete ragione, anzi, vi diró di piú, esso rappresenta tutto il fulcro della questione, il vero motivo per il quale io mi trovi alle 6.30 (ora, che sto rileggendo e correggendo, é passata un'ora abbondante) del mattino ancora di faccia nello schermo di un pc: con la mia fottuta memoria da sorcio (non so come, sará la troppa erba fumata, ma ho sempre associato il cervello di un roditore ad una forma di formaggio svizzero... bah!) ho dimenticato tutti i dati del mio precedente account Google e non riesco ad accedere all'area del mio vecchio blog.
Meh... per favore, uno alla volta per pestarmi, prendete un biglietto, che so!, assoldate un vigilante (fino a qualche giorno fa [non ne son sicuro, lo spero!] una triste moda ripescata dal rimpianto ventennio) che tenga la fila, basta che il tutto si svolga in maniera ordinata e seria, due aggettivi (per la veritá il primo é un participio, questa volta passato, anche se usato in forma aggettivante... cazzo, dimenticati che vuoi diventare un linguista, coglione!) che, modestamente, mi si addicono.

Per ora é tutto. Mi pongo come obiettivo a breve termine di tentare nel prossimo post di capire perché abbia deciso di riprendere a scrivere un blog. Certo, mi sembra doveroso trovare il bandolo della matassa. Aggiungo che, forse, saperlo renderebbe meno criptiche le mie parole, boh e chi lo sa... se avessi poteri di chiaroveggenza, starei qua ad insanguinarmelo per il sollazzo di qualche fantomatico lettore?!

Non mi resta che salutarvi, un arrivederci magari, con una dedica speciale:

"Vi voglio bene tutti, indistintamente, anche se a volte vi apostrofo in malo modo... vuol dire che un po', in fondo in fondo, ve lo siete meritato."

Ciá ciá!